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Tumori insulino-secernenti cane: sintomi

Vediamo i sintomi dei tumori insulino-secernenti nel cane. Si tratta sempre di neoplasie maligne.

Tumori insulino-secernenti cane: sintomi

I tumori insulino-secernenti nel cane sono neoplasie maligne che producono insulina. Raramente visti nei gatti, questi tumori non si limitano a produrre solamente insulina (anche se questo è l’ormone maggiormente prodotto), ma liberano in circolo anche glucagone, somatostatina, gastrina, serotonina e polipeptidi pancreatici. Visto che però l’ormone preponderante è l’insulina ecco che i sintomi saranno solitamente relativi alla conseguente ipoglicemia provocata dall’iperinsulinemia.

Tumori insulino-secernenti nel cane: sintomi e segni clinici

I tumori insulino-secernenti nel cane sono sempre maligni. Inoltre hanno un alto tasso di metastatizzazione soprattutto ai linfonodi (maggiormente colpiti quelli duodenali, mesenterici, epatici e splenici), vasi linfatici, fegato, omento e mesentere. Molto rare, invece, le metastasi polmonari. Tendono a manifestarsi di più in cani anziani o di media età (6-14 anni), senza alcuna predisposizione di sesso. Fra le razze più colpite abbiamo:

Tuttavia non escludete che possano svilupparsi anche in cani di altre razze o nei meticci. Come anticipavamo, i sintomi sono solitamente legati alla conseguente ipoglicemia. Quindi spazio ai sintomi neurologici e a quelli provocati dall’aumento delle catecolamine. I sintomi e i segni clinici dei tumori insulino-secernenti nel cane sono:

  • abbattimento
  • debolezza
  • aumento di peso
  • collasso
  • crisi convulsive
  • neuropatie periferiche
  • atrofia muscolare
  • riflessi diminuiti
  • deficit propriocettivi

La particolarità è che questi sintomi vengono spesso scatenati da stress, eccitazione, esercizio fisico o anche solo l’assunzione del cibo. Attenzione poi ai cani con ipoglicemia cronica: tendono a sviluppare meccanismi compensativi che fanno sì che i sintomi si presentino solo ogni tanto. Inoltre questi cani sono capaci di tollerare bassi livelli di glicemia per periodi prolungati, senza manifestare sintomi.

Una volta che questi meccanismi compensatori smettono di funzionare, ecco che la glicemia scende e partono le crisi convulsive. Bisogna poi essere accorti: l’aumento della produzione delle catecolamine fa sì che la glicemia possa aumentare anche sopra la soglia massima.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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