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Come insegnare al cane a fare i bisogni fuori

Uno dei problemi più grossi che un neo proprietario ha con il cucciolo di cane appena preso è quello di insegnargli a fare i bisogni fuori, sia cacca che pipì o, almeno, a farli nell’angolo della casa designato a tale scopo. Prima di tutto dobbiamo dire che ci va molta pazienza: non si può pretendere che un cucciolino lo impari da un momento all’altro.

Come insegnare al cane a fare i bisogni fuori

Altro fattore da tenere conto è che il cucciolo ha una autonomia di tenuta bassa, esattamente come un neonato: se un cane adulto riesce a trattenere l’urina e le feci per 12 ore (anche se sarebbe corretto portarlo a spasso più spesso), non si può pretendere che un cuccioletto faccia altrettanto. Vediamo qualche consiglio.

Quando il cucciolo fa pipì

Cucciolo che deve urinare

Fondamentalmente, se osservate il vostro cucciolo, vi renderete conto che tende a fare pipì in momenti ben precisi della giornata:

  • quando si sveglia
  • dopo aver mangiato o bevuto
  • quando comincia ad annusare per terra in maniera insistente
  • quando comincia ad uggiolare senza motivo apparente
  • quando comincia a girare in tondo su sé stesso

Questi sono tutti segnali che il cucciolo vi dà: in pratica vi sta dicendo ‘Mi scappa la pipì, mi scappa la pipì, mi scappa la pipì papà: non ne posso proprio più, io la faccio qui!’. Prima di arrivare all’ultima strofa, dovrete aver intuito la sua necessità: lo prendete e lo depositate sul posto prescelto, sia esso il panno in un angolo della casa, sia esso il giardino.

A questo proposito ci sono alcune considerazioni da fare. Prima di tutto, ribadiamo che più di tre ore il cucciolo non resiste senza fare pipì o cacca. Poi che in natura i cuccioli e i cani in generale non sporcano dove dormono, se lo fanno qualche motivazione ci sarà. Uno scenario classico è quello dove il panno deputato ai bisogni è posizionato molto lontano dalla zona della casa dove abitualmente risiede il cane: magari il poverino ci prova ad arrivarci, ma se troppo distante non ce la fa e urina dove capita. Questo panno non deve essere vicino alla zona notte o alla zona dove mangia, ma neanche all’altro capo della casa.

Infine fra i veterinari c’è una doppia scuola di pensiero. Il problema è questo: fino ai 3-4 mesi, a seconda del protocollo vaccinale scelto dal vostro veterinario, il cucciolo non è adeguatamente protetto, per cui in linea teorica non andrebbe portato fuori a spasso dove possono essere passati cani malati o di cui non sapete nulla (ciò significa che farlo sporcare in giardino va bene, ma portarlo sul marciapiede potrebbe essere rischioso). Il problema è che se aspetto tanto, diventa poi progressivamente più difficile insegnargli a fargli fare i bisogni fuori. Come fare? Come al solito la risposta sta nel giusto mezzo: non portiamolo proprio ovunque, ma cominciamo a fargli fare delle passeggiate dove sappiamo che non sono passati cani malati.

Cosa fare quando il cucciolo fa pipì nel posto giusto

Quando il cucciolo farà la pipì nel punto giusto, sia esso il panno posizionato strategicamente in un angolo della casa, sia esso il vialetto fuori casa nostra, bisogna lodarlo. Siate teatrali, esagerate, il cucciolo deve capire immediatamente che siete felici: ricompensatelo con coccole, abbracci, moine e magari un bel premietto in cibo, in modo che capisca che ha fatto la cosa giusta e sia invogliato in futuro a ripetere il medesimo comportamento. In questo caso il rinforzo positivo funziona egregiamente.

Stessa cosa se state tentando di fare il passaggio da panno ad esterno: dopo aver abituato il cane a fare i bisogni su un panno in casa, molti proprietari decidono che è giunta l’ora di insegnargli a farla fuori. Però anche qui ci va costanze e gradualità. Piano piano, giorno dopo giorno, sposterete il panno verso l’uscita, un centimetro per volta, senza esagerare, continuando a premiare il cane quando fa i bisogni nel punto giusto. Fino a giungere a portare il panno fuori dalla porta di casa e, sempre gradualmente, sul famoso vialetto di fronte a casa. Quando siete finalmente all’aperto, provate a ridurre le dimensioni del panno sempre di più, fino a quando non ce ne sarà più bisogno.

Non ho bisogno di ricordarvi che è buona norma raccogliere sempre e comunque le feci del proprio cane, vero?

Cosa non fare quando il cucciolo fa pipì nel posto sbagliato

Spesso capita che i proprietari si lamentino che il proprio cucciolo proprio non ne vuole sapere di fare i bisogni fuori di casa. Nella maggior parte dei cani sono convinti che si tratti di dispetti, ma il cane non fa i dispetti, quello è un concetto esclusivamente umano. Se il cucciolo continua a fare i bisogni in casa, il motivo è che probabilmente gli stiamo dando i segnali educativi sbagliati. Ricordiamoci infatti che la mente del cane non funziona come quella delle persone.

Ecco le cose da non fare quando il cucciolo fa i bisogni nel posto sbagliato:

  • non mettergli il muso dentro: lo so, il solito tizio incontrato per caso al parco, il vicino di casa che sa tutti di cani, il salumiere vi hanno detto che il modo migliore per far smettere il cucciolo di sporcare nel luogo sbagliato è quello di cacciargli il muso dentro alla sua urina. E non funziona! Come mai? Beh, semplicemente perché è il modo sbagliato. Al cane fondamentalmente piace l’odore dell’urina e delle feci, quindi il fatto di mettergli il muso dentro per lui è un premio. In pratica gli state dicendo: ‘Bravo, continua così, continua a farla in giro dove capita’
  • non sgridarlo: anche qui la situazione è un po’ controversa. Quello che è certo è che se tornate a casa e trovate pipì e cacche ovunque, non dovete sgridare il cane. La mente del cane funziona per associazione immediata: se ha fatto i bisogni qualche minuto prima, vi vede rientrare in casa e sbraitare non associa la sgridata all’eliminazione inappropriata, perché ormai quel fato è svanito dalla sua mente, la assocerà al vostro rientro. Avete presente quei proprietari che si vantano del cane che capisce di aver fatto qualcosa di sbagliato perché al loro rientro si va a nascondere? Lui non lo sta facendo perché sa di aver fatto pipì in casa, ha paura del vostro rientro perché gli avete insegnato a temere questo momento. Potrebbe aver senso sgridarlo seccamente nell’istante in cui la fa nel posto sbagliato, salvo poi precipitarvi immediatamente e portarlo nel posto prescelto e lodarlo quando la farà qui, anche se qui ci sono dei comportamentalisti che obiettano che il cane potrebbe spaventarsi per il fatto di urinare. Tante teste, tante teorie
  • non pulire quando vi vede: il cucciolo fa la cacca e la pipì ovunque, voi rientrate e mestamente vi chinate per terra per pulire, con il cucciolo che vi salta in testa da tutte le parti. Sbagliato: il cucciolo va portato con gentilezza in un’altra stanza, come se si trattasse di una situazione qualsiasi e si pulisce quando non vi vede. Questo perché il chinarsi per terra per il cane è un invito al gioco. Nella mente del cucciolo scatta questa associazione: ‘To’ guarda, il mio papà/mamma si china a raccogliere le mie cacche, quindi vuol giocare. Aspetta che faccio un altro po’ di cacche in giro, così gioca di più con me’
  • lasciarlo a casa per ore e ore: abbiamo detto che l’autonomia del cucciolo si aggira sulle tre ore quando va bene. Vi stupite se trovate la casa piena di urina e feci se andate via al mattino e tornate dopo 8-12 ore? Questo vale anche per i cuccioli già vaccinati, che possono essere portati a spasso tranquillamente. Chi ha un cane deve mettersi in testa che la prima cosa da fare al mattino, domeniche e festivi inclusi, è portare il cane a fare i bisogni. Che l’ultima cosa da fare alla sera tardi è portare il cane a fare i bisogni, neve, gelo o nebbia. Che durante la giornata il cane deve uscire: secondo me il minimo sindacale è di tre volte, con passeggiate lunghe, non cinque minuti e via. E tutte quelle che riuscite a fare di più, sono un beneficio per il vostro cane

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Basykes

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