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Sai cosa mangia il tuo cane?

Inutile dire che chi ha un cane (o qualsiasi altro animale domestico) ha a cuore la sua salute e fa attenzione a quello che dà da mangiare al suo amico. Purtroppo, però, anche nel settore del “pet food” c’è chi bada al lucro (solo in Italia si parla di un giro d’affari di circa un […]

Sai cosa mangia il tuo cane?


Inutile dire che chi ha un cane (o qualsiasi altro animale domestico) ha a cuore la sua salute e fa attenzione a quello che dà da mangiare al suo amico. Purtroppo, però, anche nel settore del “pet food” c’è chi bada al lucro (solo in Italia si parla di un giro d’affari di circa un milione di euro) e non si fa scrupoli nel fare esperimenti atroci e nel sacrificare degli animali innocenti per far salire gli utili dell’azienda che dirige. Ho trovato sul sito dell’OIPA una sezione dedicata, appunto a questo settore del commercio rivolto agli animali. Tutti speriamo che le crocchette o le scatolette che diamo con tanto amore ai nostri amici siano qualitativamente valide e che diano qualcosa di nutriente ma spesso non è così.

Quando leggete tra gli ingredienti “farina animale” fate molta attenzione. Come sapete la farina proviene dai cereali e non da esseri viventi. Nei cibi per animali ci finisce di tutto. La maggior parte delle case produttrici di cibo per animali ha sede in paesi dove la legislazione in merito è molto lacunosa o, addirittura, molto permissiva su quello che si può usare come ingrediente. Quella farina animale è il risultato della polverizzazione di vari animali come cani, gatti, cavalli (a volte addirittura opossum e serpenti) eutanasizzati perchè malati oppure “ritirati” dai rifugi in quanto randagi. A questo si aggiungono anche composti chimici. In alcuni test sono stati riscontrati residui di gallato di propile, usato come antigelo per auto, una sostanza paragonabile ad un pesticida e anche coloranti (oltretutto preventivamente testati sugli animali) e altre porcherie.

Fate attenzione perchè certi cibi possono causare nel nostro animale gravissime patologie. Se pensate che quando è esploso il morbo della mucca pazza una delle cause scatenanti è stata indicata anche nell’utilizzo delle farine animali potete capire quanto questo sia pericoloso. Venivano ridotti in farina i resti di mucche malate e quelle stesse farine venivano somministrate ad altre mucche per farle aumentare la produzione di latte. Utilizzare determinate “pappe” potrebbe portare malattie all’apparato urinario, dermatiti, allergie e ipersensibilità fino, addirittura, al cancro. Esistono marche definite “cruelty free” che non usano resti di animali e non conducono esperimenti sugli stessi. Una corretta informazione può aiutarci a tutelare la salute dei nostri amici pelosi.

Foto| Flickr

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