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Crisi convulsive nel cane e gatto: cause e cosa fare

Come si manifesta una crisi convulsiva nel cane e gatto? Quali sono le cause? Cosa fare e, soprattutto, cosa non fare?

Crisi convulsive nel cane e gatto: cause e cosa fare

Torniamo a parlare di crisi convulsive nel cane e gatto, focalizzandoci questa volta sulle principali cause, sulla fisiopatologia e su cosa fare e cosa non fare. Prima di tutto bisogna considerare le crisi convulsive come un’emergenza veterinaria, provocate da un’attività eccessiva e non ordinata dei neuroni della corteccia cerebrale e aree annesse. Visto che nelle crisi convulsive potrebbero essere coinvolte le più disparate aree del cervello e visto che anche le dimensioni di queste aree sono estremamente variabili, ecco spiegato perché i sintomi delle crisi convulsive sono così tanti.

Crisi convulsive nel cane e gatto: come avvengono?

Parlando di fisiopatologia delle crisi convulsive nel cane e gatto, senza scendere troppo nello specifico, ecco che in una certa area del cervello si attiva quello che viene chiamato focus epilettogeno: si tratta di un’area del cervello dove si ha un’attività anomala ed esagerata dei neuroni. Nel cervello esistono dei neuroni inibitori chiamati GABA-ergici: quando questi riescono a bloccare la scarica elettrica anomala, ecco che non avremo sintomi evidenti, ma l’elettroencefalogramma sarà comunque alterato.

Tuttavia in alcuni pazienti, questo equilibrio fra neuroni inibitori e neuroni “impazziti” può rompersi a causa di altri problemi metabolici:

Questo fa sì che si manifestino i sintomi delle crisi convulsive.

Crisi convulsive nel cane e gatto: tipi di crisi

Si possono distinguere le crisi convulsive in:

  • crisi focali: sono quelle che non danno sintomi, ma che possono essere viste solamente tramite l’EEG
  • crisi convulsive parziali: si distinguono a loro volta in semplici e complesse. Nelle prime si ha contrazione solamente di alcuni gruppi di muscoli, alterazione del sensorio e non è detto che ci sia perdita di coscienza. Le secondo possono colpire anche solo un lato e possono sfociare nelle crisi generalizzate. Nelle complesse abbiamo contrazioni muscolari parossistiche, variazioni del comportamento e perdita di coscienza
  • crisi convulsive generalizzate: sono quelle con contrazioni gravi della muscolatura scheletrica, perdita della capacità di stazione, contrazioni tonico-cloniche di tutti i muscoli, pedalamento, midriasi, perdita di coscienza, scialorrea, perdita di urine e feci e mandibola serrata. Sono quelle definite Grande Male (per distinguerle dal Piccolo Male). Normalmente durano al massimo pochi minuti, ma se persistono senza risolversi, ecco che si parla di epilessia

Con il termine di crisi a grappolo si intendono crisi convulsive che si ripetono continuamente nell’arco di 1-24 ore. Fra una crisi e l’altra, in questo caso, il paziente torna assolutamente normale con una fase di aura post crisi, raramente rimane incosciente.

Nello stato epilettico le crisi proseguono senza sosta: richiede un ricovero perché il paziente rischia di andare incontro a forme di acidosi respiratoria, metabolica e ipossia, con sviluppo di necrosi e danno a cuore e reni.

Una particolarità delle crisi convulsive è la fase pre-crisi e la fase post-crisi:

  • fase pre-crisi: non sempre la si vede, è la fase di aura nel quale si potrebbero vedere alterazioni comportamentali o agitazione. A volte questa fase dura giorni
  • fase post-crisi: la sua durata è variabile, alcuni cani si riprendono immediatamente in pochi minuti, altri cani per ore o giorni rimangono deboli, disorientati, impauriti, in midriasi o ciechi. Alcuni tendono a mangiare di più

Crisi convulsive nel cane e gatto: cause

Sono tante le cause di crisi convulsive nel cane e gatto, possono essere sia intra-craniche che extr-craniche:

Cause extra-craniche

Cause intra-craniche

  • malformazioni
  • tumori
  • encefalite
  • forme degenerative
  • alterazioni vascolari
  • traumi

Crisi convulsive nel cane e gatto: cosa fare?

Se il vostro cane ha una crisi convulsiva, come prima cosa assicuratevi che, in caso di contrazioni o perdita di coscienza, non si faccia del male cadendo: togliete di mezzo tutti i pericoli, disponete dei cuscini sotto la testa e cercate di tenerlo al buio, senza fare rumore e strillare, in modo da ridurre tutte le possibili cause scatenanti. Intanto contattate il vostro veterinario: in base alla durata della crisi, sarà il vostro veterinario a dirvi come procedere, se attendere che la crisi passi da sola nell’arco di qualche minuto o se portarlo da lui in caso di stato epilettico.

Quello che non dovete fare è mettere le mani in bocca al cane per tirargli fuori la lingua e evitare che si morda: il cane in crisi convulsiva serra mascella e mandibola e se vi morde rischiate letteralmente di farvi dei danni molto seri in quanto non riuscirete ad aprirgli la bocca per liberarvi.

Il vostro veterinario, poi, imposterà un iter diagnostico volto a capire se sia presente una delle cause di cui abbiamo parlato prima o se si tratti di una forma idiopatica. E gli esami da fare sono tanti, non basta fare un profilo di base e vedere emocromo e due parametri: bisogna fare esami comprensivi di elettroliti, funzionalità epatica e renale, acidi biliari, ammoniemia, malattie da zecche, Leishmania, Toxoplasmosi, problematiche cardiache, esami delle urine, esami delle feci…

La terapia si basa sulla sia sulla cura di eventuali malattie sottostanti, sia sull’utilizzo di farmaci anticonvulsivanti. A proposito di questi ultimi, non vanno dati e tolti: una volta che si danno, la terapia va continuata secondo quanto prescritto dal vostro veterinario. La sospensione brusca, infatti, scatena la reattività dei neuroni e la ricomparsa delle crisi. Lo svezzamento da tali farmaci è possibile, ma va fatto sotto controllo veterinario e molto, molto gradualmente.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Pixabay

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